Lo so, lo so, ci siamo ritrovati tutti (o ci ritroveremo tutti) in quel momento della vita. Un giorno, passate dal salotto, come fate ogni giorno, e lo vedete lì, sofferente, ha una cera pallida, un tono mogio e ormai non vi guarda neanche più.
No non sto parlano del vostro partner, sto parlando del vostro vecchio divano.
Lo avevate comprato con grande gioia, vi potete ricordare ancora la sensazione di averlo posato a terra per la prima volta nel vostro salotto. Gli avevate promesso fedeltà a vita.
Ora invece è lì, straziato, logoro, l’imbottitura non sembra saperne di tornare alla sua forma iniziale dopo che vi siete alzati e sul bracciolo c’è ancora quella fastidiosa macchia che non siete riusciti a mandare via, quella che fece Zia Lina, al capodanno di 6 anni fa, facendo cadere un piatto intero di cotechino sul vostro amato divano.
Capite che c’è qualcosa da cambiare, bisogna riportarlo in vita. Allora un dubbio vi inizia ad attanagliare la mente “rifoderare o non rifoderare, questo è il dilemma”.
Mi converrà portarlo a rivestire? Oppure è meglio comprarlo nuovo? Con tutto quello che lo avevo pagato!
E’ facile pensare che rifoderare un divano sia sempre più conveniente che comprarne uno nuovo, ma non è sempre così. Iniziamo quindi con i consigli per capire se il vostro divano merita una seconda vita oppure no.
Fattore numero uno: il fusto
Se avete acquistato un divano con un fusto in legno massello, o addirittura in metallo, ci sono ottime probabilità che anche dopo 20 anni di onorata carriera, esso sia ancora in perfette condizioni, o magari necessiti solo di una veloce revisione.
Nel processo di rifacimento di un vecchio divano infatti, la prima cosa che si deve fare è riportare il divano a nudo, quindi spogliarlo di tutte le imbottiture e i rivestimenti.
Il fusto è dunque la struttura iniziale e fondamentale per ogni divano ed è la prima prerogativa di un restauro efficace. Se non siete sicuri del materiale di cui è fatto il fusto del vostro divano potete verificare la sua solidità in maniera non scientifica, ma efficace: buttatevi senza troppa delicatezza su di esso e ascoltate se ci sono degli scricchiolii. Testate anche la stabilità dei braccioli facendo forza su di essi.
Se non sentite niente, possiamo ipotizzare che il fusto sia ancora intatto.
Fattore numero due: l’imbottitura
Se l’imbottitura del vostro divano è in poliuretano HR di alta qualità, dopo molti anni è probabile che ci sia solo una piccola fossetta sulla seduta, che può essere riparata aggiungendo una nuova lastra di poliuretano.
Se invece la seduta è in poliuretano convenzionale, beh, andrà sostituita completamente l’intera seduta, facendo lievitare i costi. Per eventuali parti in piuma o misto piuma, queste generalmente vengono sostituite, per dare alla superficie un tocco nuovo, morbido e sostenuto.
Ad incidere in maniera preponderante sul prezzo del rifacimento del tuo vecchio divano sarà proprio il materiale di rivestimento che deciderai di utilizzare.
Se dovessi scegliere alcune pregiate pelli in nabuk, il prezzo finale del lavoro potrebbe risultare anche tre volte superiore rispetto alla scelta di un tessuto medio in cotone o una microfibra.
Per concludere torniamo sempre al discorso principale: la qualità di ciò che acquistate. Come avete visto, se acquistate un divano di scarsa qualità, pagandolo magari anche delle cifre esose, alla fine avrete un oggetto poco durevole e sarete costretti dopo pochissimi anni a gettarlo creando una perdita per voi e per l’ambiente.
Se invece decidete di acquistare consapevolmente un oggetto di alta qualità, potrete stare sicuri che quello vi potrà accompagnare per la vita, ed eviterete di creare spazzatura inutile.
Se necessiti di un preventivo per il rifacimento del tuo divano puoi contattarci a info@sofable.com. Basteranno un paio di foto e le dimensioni del divano, e ti forniremo rapidamente un preventivo per il tuo nuovo rivestimento.